Di Mario Bamonte
“Tu sei il Cristo” è la risposta perentoria di Pietro al Maestro che chiedeva conto ai suoi discepoli circa la sua identità. Puntuale, precisa ed esatta l’affermazione di Pietro che, se sa bene chi è Gesù, dimostra però di non conoscerlo fino in fondo. Infatti quando Gesù condivide con i suoi la sorte che lo attende, Pietro dimostra di pensare ancora “secondo gli uomini”, con “una mentalità che immagina un Messia forte, un Messia vittorioso, che non può soffrire o morire. Dunque, le parole con cui Pietro risponde sono “giuste”, ma il suo modo di pensare non è cambiato. Egli deve ancora cambiare mentalità, egli deve ancora convertirsi”.
L’esperienza di Pietro, ci ricorda il papa, accomuna ciascuno di noi che “abbiamo imparato qualcosa su Dio, conosciamo la dottrina, recitiamo le preghiere in modo corretto e, magari, alla domanda “chi è per te Gesù?” rispondiamo bene, con qualche formula che abbiamo appreso al catechismo”. Ma questo non basta, per dire di conoscere davvero Gesù abbiamo bisogno di incontrarlo per davvero, di metterci dinanzi a lui e lasciarci toccare, lasciarci cambiare da Lui: “ci vuole questo incontro che cambia la vita, cambia il modo di essere, cambia il modo di pensare, cambia le relazioni che hai con i fratelli, la disponibilità ad accogliere e a perdonare, cambia le scelte che fai nella vita.”
Mario Bamonte