di Mario Bamonte
Ciò che conta è invisibile agli occhi, come l’olio delle lampade il quale “non si vede: sta dentro le lampade, non è appariscente, ma senza di esso le lampade non danno luce”, ma proprio ciò che è invisibile fa la differenza, del resto papa Francesco ci ricorda che “tante volte si è molto attenti alle apparenze, l’importante è curare bene la propria immagine, fare bella figura davanti agli altri. Ma Gesù dice che la saggezza della vita sta altrove: nel curare quello che non si vede, ma è più importante, curare il cuore”, capaci dunque di saper coltivare la vita interiore, riconoscere quello che accade nel nostro cuore, per poi poter andare incontro allo Sposo che viene; farsi trovare pronti come le vergini sagge della pagina evangelica di domenica, le quali si fanno trovare preparate, con abbastanza olio nella lampada, all’incontro con lo sposo per poi prendere parte alla gioia delle nozze. Ricorda Francesco che la differenza tra le vergini sagge e quelle stolte sta appunto nella preparazione: “la differenza tra saggezza e stoltezza non sta dunque nella buona volontà. Nemmeno sta nella puntualità con cui si arriva all’incontro: tutte erano lì. La differenza tra le sagge e le stolte è un’altra: la preparazione.”
Come per le vergini, dunque, anche noi siamo chiamati a vivere la medesima saggezza e prepararci, poiché “la vita interiore non si improvvisa, non è questione di un attimo, di una volta ogni tanto, di una volta per tutte; va preparata dedicando un po’ di tempo ogni giorno, con costanza, come si fa per ogni cosa importante”, con la consapevolezza che è proprio la costanza nel coltivare ciò che non si vede a permetterci grandi cose.
Mario Bamonte