🔴Partendo dall’incontro di Gesù con la Cananea, Francesco, nell’Angelus di domenica, si sofferma sul cambiamento di Gesù dinanzi alla preghiera insistente della donna cananea.
Una straniera a cui la predicazione di Gesù non era rivolta; ma dinanzi alla sua insistenza, segno di una fede profonda e di un amore grande, Gesù si lascia commuovere, accogliendo le istanze della donna: “Dio è così: è amore, e chi ama non resta rigido. Sì, resta fermo, ma non rigido. Non resta rigido sulle proprie posizioni, ma si lascia smuovere e commuovere; sa cambiare i suoi programmi. L’amore è creativo, e noi cristiani, se vogliamo imitare Cristo, siamo invitati alla disponibilità del cambiamento”. Un invito ad abbandonare fredde rigidità che denotano mancanza di carità ed amore, ma avere “cuori docili per cambiare”.
Non solo il cambiamento di Gesù, ma anche la fede della donna è posta dal papa come modello da imitare, una fede fatta non di concetti, ma di fatti concreti: “Ecco la concretezza della fede, che non è un’etichetta religiosa, ma un rapporto personale con il Signore. Quante volte si cade nella tentazione di confondere la fede con un’etichetta! La fede della donna non è fatta di galateo teologico, ma di insistenza: bussa alla porta, bussa, bussa; non è fatta di parole, ma di preghiera”, una fede dunque che sia primariamente una relazione viva ed autentica con Dio e che sa manifestarsi nell’amore verso il prossimo.
Mario Bamonte