Di Mario Bamonte

Il Vangelo di domenica ci presenta GesĂą che invia i suoi discepoli ad annunciare il Regno.
Il papa, all’Angelus, ha voluto soffermarsi su due aspetti: l’essere inviati insieme (li invia a due a due) e l’invito a portare con sé solo il necessario.
Francesco ci ricorda che “il Vangelo non si annuncia da soli”, ma insieme, ed è proprio la comunione che ci insegna la sobrietà, ovvero liberi dal superfluo che ci rende schiavi. Sobrietà non solo materiale ma anche nei pensieri e nei sentimenti “abbandonando i preconcetti, abbandonando le rigidità che, come bagagli inutili, appesantiscono e intralciano il cammino, favorendo invece il confronto e l’ascolto, e rendere così più efficace la testimonianza”.
Essere grati di quel che si ha e sostenersi a vicenda è un annuncio missionario che incarna “la bellezza del messaggio di Gesù nella concretezza della vita”, ma, ammonisce il papa, “se al contrario ognuno va per conto suo, se ciò che conta sono solo le cose – che non bastano mai –, se non ci si ascolta, se prevalgono l’individualismo e l’invidia – l’invidia è una cosa mortale, un veleno! – l’aria si fa pesante, la vita difficile, e gli incontri diventano più occasione di inquietudine, di tristezza e di scoraggiamento che occasione di gioia”
Pertanto “comunione e sobrietà sono valori importanti per la nostra vita cristiana: comunione, armonia tra noi e sobrietà sono valori importanti, valori indispensabili per una Chiesa che sia missionaria, a tutti i livelli”

Mario Bamonte

 

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