Di Mario Bamonte
Nel messaggio al Regina Coeli di domenica, in occasione della Solennità di Pentecoste, il papa ha voluto soffermarsi sul significato dell’espressione di Gesù secondo la quale lo Spirito Santo ci insegna “tutto ciò che ha udito”.
Egli ci insegna “le parole trasformanti dell’amore”, quelle parole che lo Spirito suggerisce a noi e che fanno sorgere nel nostro cuore i medesimi sentimenti: “parole che esprimono sentimenti meravigliosi, come l’affetto, la gratitudine, l’affidamento, la misericordia. Parole che ci fanno conoscere un rapporto bello, luminoso, concreto e duraturo come è l’Amore eterno di Dio: le parole che il Padre e il Figlio si dicono”.
La Sacra Scrittura è il luogo privilegiato nel quale far risuonare tali parole. È la Parola che zittisce le nostre chiacchieresuperficiali, per far posto alla voce dello Spirito, alla Parola di Dioe “ci fa dire parole serie, parole belle, parole gioiose”.
Da qui l’invito del papa a prendere tra le mani il Vangelo e abbeveraci alla fonte della Parola o lasciare spazio alla preghiera silenziosa per accogliere in noi e fare da eco alle parole dello Spirito.
Mario Bamonte