La Guardia di Finanza ha smantellato un’organizzazione internazionale dedita alla frode sull’Iva relativa al carburante, con il sequestro di beni per un valore approssimativo di 300 milioni di euro nell’ambito dell’operazione denominata “Fuel Family”. Tra gli indagati, ci sono stati esecuzioni di misure cautelari nei confronti di 8 persone, inclusi i vertici dell’organizzazione.
Coinvolgimento di un’azienda del Cilento Nel contesto delle indagini, è emerso il coinvolgimento di una società con sede tra il Cilento e il Vallo di Diano. Questa azienda, classificata come “cartiera”, è stata accusata di emettere fatture per transazioni inesistenti, contribuendo così al sistema di frode.
Fatturazione falsa per oltre un miliardo di euro L’organizzazione, operante sia in Italia che all’estero, avrebbe fatto uso di 41 società “cartiere” per emettere fatture fittizie per un totale di oltre un miliardo di euro. Si stima che ciò abbia portato all’evasione di oltre 260 milioni di euro di Iva.
Riciclaggio di denaro contante Una parte dei proventi illegali, pari a circa 35 milioni di euro, sarebbe stata riciclata tramite società con sede in Ungheria e Romania, per poi essere convertita in contanti e consegnata ai leader dell’organizzazione.
Concorrenza sleale nel settore del carburante Sfruttando l’evasione fiscale, l’organizzazione avrebbe praticato prezzi del carburante artificialmente bassi, danneggiando il mercato e i distributori legittimi.
L’operazione è stata condotta dai Nuclei di Polizia Economico-Finanziaria di diverse città italiane, insieme al Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata e al II Gruppo Napoli.