ROMA 22-04-2024. Dai presidenti Alberto Pallotti, dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della
Strada Odv e Associazione Unitaria Familiari e Vittime della Strada Odv, e Elena Ronzullo, presidente
dell’Associazione Mamme Coraggio e Vittime della Strada Odv.
Come presidenti di associazioni delle vittime della strada, diamo mandato al nostro portavoce e addetto
stampa delle associazioni, Biagio Ciaramella, di denunciare l’ingiustificata situazione attuale, che vede
esclusi nei progetti per la sicurezza stradale a livello nazionale, le associazioni e i famigliari delle vittime
della strada. Esse invece potrebbero contribuire a dare informazione sulle tragedie della strada e a
diffondere una cultura della sicurezza, della prevenzione e del rispetto delle regole della strada tra i
giovani, portando la ricchezza e il carico di dolore della propria esperienza di
famigliari delle vittime, invece di comparire solo saltuariamente nei programmi per la educazione e
prevenzione dei rischi della strada.
Biagio Ciaramella, vicepresidente A.U.F.V.S. Odv e A.I.F.V.S. Odv ha dichiarato: – Ringrazio i presidenti
che in questi anni mi hanno riconfermato la fiducia, e mi coinvolgono in questo nuovo progetto educativo,
che coinvolge tutte le associazioni delle vittime della strada presenti sul territorio nazionale e i famigliari
delle vittime della strada. Attualmente ci sentiamo abbandonati nella nostra tragedia, che non auguriamo
a nessuno, ma che non diventa utile per evitare agli altri questo dolore, non essendo nemmeno coinvolti
in progetti educativi per far sì che la nostra esperienza sia un monito per i giovani. Infatti, pur avendo
fatto tante richieste e dichiarato disponibilità a intervenire nelle scuole di tutta Italia, solo poche scuole ci
hanno invitato a portare le nostre testimonianze. In particolare, lo stato centrale, promuove un progetto
educativo per la sicurezza stradale dal 2001, con l’obiettivo di diminuire gli incidenti stradali. Noi come
associazioni pensiamo che questo progetto possa essere migliorato, lavorando su tutte le 4 componenti
di intervento: l’educazione degli utenti della strada, la progettazione di infrastrutture e veicoli sicuri, il
miglioramento dei servizi esistenti ed e il controllo delle infrazioni (Le 4 E della sicurezza stradale, in
inglese, Education, Engineering, Enhancement, Enforcement).
In particolare, in Campania è presente un progetto educativo che da oltre 10 anni va avanti. Ecco perché
ci appelliamo al governatore De Luca di rivedere questo progetto, che come partner ha anche degli enti
proprietari di strade che gestiscono e, a volte, sono esse stesse strade pericolose concausa di gravi
incidenti mortali. Si ricordino i decisori responsabili di tali programmi che i familiari delle vittime della
strada hanno un grave carico sulle proprie spalle che può diventare ricchezza per tutti. E anche, che le
vittime della strada non possono parlare più, e nemmeno votare, ma le loro famiglie si.