Due misure cautelari della “permanenza in casa” sono state eseguite all’alba di oggi dagli uomini della polizia di Stato a carico di due minorenni, uno di Salerno ed uno di Torino, nell’ambito di una vasta operazione di contrasto al fenomeno del radicalismo online di matrice suprematista e neo nazista iniziata a novembre in ambito internazionale.
Due misure cautelari della “permanenza in casa” sono state eseguite all’alba di oggi dagli uomini della polizia di Stato a carico di due minorenni, uno di Salerno ed uno di Torino, nell’ambito di una vasta operazione di contrasto al fenomeno del radicalismo online di matrice suprematista e neo nazista iniziata a novembre in ambito internazionale.
L’indagine – in Italia condotta dalle Digos di Torino e Salerno, unitamente ai Centri Operativi Sicurezza Cibernetica di Torino e Napoli, diretta dalle Procure per i Minorenni di Torino e Salerno, con il coordinamento della Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo e, per i profili di carattere operativo, della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione e del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni – ha consentito di smantellare un network estremista all’interno del quale venivano diffusi contenuti antisemiti, xenofobi e apologetici del nazismo.
Sulle chat, contraddistinte da una forte proiezione alla violenza nonché dal ricorso ai simbolismi d’area tra cui la svastica, la “skull mask” e il “sole nero”, erano stati pubblicati veri e propri manuali per l’attacco e il sabotaggio delle infrastrutture critiche nonché istruzioni per la fabbricazione di armi, in particolare ordigni, bombe molotov e sostanze chimiche corrosive.
In questo contesto virtuale, gli internauti hanno mostrato inclinazione all’odio, rendendosi disponibili anche a commettere reati nel nome delle ideologie professate e a colpire ebrei, musulmani e chiunque fosse considerato di “razza inferiore”, coltivando un vero e proprio “culto” verso suprematisti resisi responsabili di gravi attentati terroristici, come la strage di Utoya (Norvegia) del 2011 e quella di Christchurch (Nuova Zelanda) del 2019. L’attenzione, a Salerno e Torino si è concentrata da subito su due minorenni i quali, sono stati sottoposti a perquisizione. Inizialmente i ure minorenni erano transitati all’interno del network e in seguito fuoriusciti per aderire a un altro gruppo Telegram di medesima matrice.
Dall’ulteriore sviluppo dell’attività di indagine, sono emersi nuovi elementi a carico dei due indagati in merito alla concreta pericolosità della loro propaganda, all’ “ossessione” per gli attentati di natura suprematista, al “fastidio” per gli immigrati nonché all’avversione per gli ebrei.