«Non luogo a procedere perché il fatto non sussiste». Tutti assolti i tecnici e gli imprenditori cilentani a processo per una presunta truffa ai danni della Regione Campania per l’utilizzo di fondi Por.
L’indagine fu avviata lo scorso anno dalla Guardia di Finanza e coordinate dalla Procura vallese, per far luce sulle spese sostenute dal Comune di Perito sui lavori di ristrutturazione, adeguamento e completamento della re- te idrica e fognaria e la realizzazione di un impianto di depurazione, oltre a lavori complementari e alla realizzazione di un impianto di videosorveglianza.
L’INDAGINE
Nel mirino degli inquirenti fini- rono Antonio Di Fiore, responsa- bile del servizio tecnico del Co- mune di Perito e responsabile unico del procedimento relativo alla realizzazione dei lavori sul depuratore; Michele Ponzo rap- presentante legale di un’azienda del territorio entrambi difesi dell’avvocato Franco Maldona- to; Giovanni Orrico, progettista e direttore dei lavori Nicola Chiu- mento, collaudatore dei lavori;
Alfonso D’Auria; Vittorio De Ro- sa; Egidio Pizza procuratori e rappresentanti legali di imprese del settore difesi dagli avvocati Antonio Bruno, Mario Valiante, Aniello Natale, Francesco Resci- nito. L’accusa aveva chiesto per tutti il rinvio a giudizio. Nell’udienza preliminare svolta al Tribunale di Vallo della Luca- nia, il gup Mariachiara Sannino ha dichiarato il non luogo a pro- cedere.
LE IPOTESI
La fine di un incubo per gli impu- tati, soprattutto per Di Fiore rite- nuto la mente della truffa su cui pendevano le accuse più gravi, che all’inizio della vicenda si era- no visti sequestrare beni e conti correnti per oltre 3,5 milioni di euro. Secondo l’accusa le somme del finanziamento regionale de- stinate alla realizzazione del de- puratore erano state liquidate al- le imprese e ai tecnici nonostan- te l’impianto non fosse mai en- trato in funzione in quanto ca- rente dei necessari collegamenti con la rete fognaria. Dalle indagi- ni inoltre sarebbe risultato che l’appalto per i lavori della video- sorveglianza erano stati affidati alla stessa ditta esecutrice dei la- vori per l’impianto di depurazio- ne senza che fosse stata indetta alcuna gara pubblica, nonostan-
te l’importo stanziato dalla Re- gione fosse di oltre 400mila eu- ro, somma superiore alla soglia prevista per un affidamento di- retto. Il gip aveva emesso un de- creto di sequestro preventivo eseguito sui conti correnti delle tre società coinvolte e dei loro rappresentanti legali, del rup, del progettista e del collaudatore dell’opera pubblica. Somme e be- ni dissequestrati poche settima- ne fa. Ora arriva al decisione del gup che pone fine alla vicenda giudiziaria.
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