Brillare, ascoltare, non temere sono i tre verbi che papa Francesco ha voluto consegnare ai giovani convenuti a Lisbona in occasione della Giornata Mondiale della GioventĆ¹, e con essi a tutti i giovani che in ogni parte del mondo, idealmente sono stati uniti al grande evento svoltosi in questa settimana della penisola iberica.
Tre verbi che scaturiscono dal Vangelo proposto della liturgia del giorno, festa della Trasfigurazione.
Il brillare a cui fa riferimento il papa ĆØ un invito ai giovani ad accogliere Cristo e ad amare come Lui: āAmare come GesĆ¹: questo ci rende luminosi, questo ci porta a fare opere di amore. Non tāingannare, amica, amico, diventerai luce il giorno in cui farai opere di amore. Ma quando, invece di fare opere di amore verso gli altri, guardi a te stesso, come un egoista, lƬ la luce si spegneā.
Al contempo mette in guardia dal pericolo di voler brillare non della luce di Cristo, ma della luce di riflettori, avvertendo che ānon diventiamo luminosi quando ci mettiamo sotto i riflettori, no, questo abbaglia. Non diventiamo luminosiā.
Il secondo verbo consegnato, ascoltare, ovvero capaci di ascoltare le parole di GesĆ¹ il quale ci indica le vie dellāamore da seguire, evitandoci gli āegoismi mascherati da amoreā. Consegna il verbo dellāascoltare, con un invito molto pratico: āPrendi il Vangelo e leggi quello che dice GesĆ¹, quello che dice al tuo cuoreā, un invito questo piĆ¹ volte indicato dal papa, ovvero andare direttamente alla Parola di Dio per lasciarsi ispirare e guidare.
In ultimo, non temere, un invito a non lasciarsi rubare sogni e speranze, a non cedere al pessimismo e allo scoraggiamento, ma a vivere lāaudacia per costruire un futuro diverso e a lottare per la giustizia e per la pace, dunque la proposta fatta ai giovani di non essere degli spettatori del mondo e delle loro vite, ma responsabili e agenti attivi del cambiamento del mondo, per un domani migliore.
Mario Bamonte